Tamoxifene: cura il tumore al seno ma le recidive sono più pericolose Associazione Italiana Malati di Cancro

23 Apr Tamoxifene: cura il tumore al seno ma le recidive sono più pericolose Associazione Italiana Malati di Cancro

Tamoxifene: cura il tumore al seno ma le recidive sono più pericolose Associazione Italiana Malati di Cancro

Dose da assumere e durata del trattamento saranno stabilite dal medico in funzione del tipo di patologia da trattare; pertanto, si raccomanda di attenersi alle indicazioni date da questa figura sanitaria. Ad ogni modo, di seguito saranno riportate (con fine puramente illustrativo) le dosi solitamente impiegate in terapia. Alcune forme di carcinomi mammari hanno bisogno di estrogeni per riuscire a sopravvivere; non a caso, le cellule costituenti tali tumori possiedono sulla propria membrana dei recettori per gli estrogeni (ER). Gli ormoni, pertanto, si legano a questi recettori in modo tale da svolgere le funzioni biologiche necessarie alla sopravvivenza delle suddette cellule tumorali. Il tamoxifene è un principio attivo non steroideo capace di esercitare un complesso spettro di effetti antiestrogenici e simil-estrogenici nei diversi tessuti dell’organismo.

  • Va, inoltre, tenuto presente che gli effetti collaterali possono variare se il trattamento è effettuato, anziché con un solo preparato, con una combinazione di farmaci.
  • Altri effetti collaterali gravi possono includere alterazioni della vista, dolore o gonfiore alle gambe, mancanza di respiro, dolore al petto, debolezza o intorpidimento di un lato del corpo.
  • Questo principio attivo può inoltre diminuire l’azione dei contraccettivi ormonali.

Che cos’è il Tamoxifene e Caratteristiche generali

Sono abbastanza frequenti all’inizio del trattamento, ma tendono a scomparire dopo le prime settimane. La nausea scompare spesso spontaneamente, ma se persiste può essere trattata con efficacia con i farmaci detti antiemetici. Il tamoxifene si usa a volte per tenere sotto controllo, spesso per lunghi periodi, la malattia e anche per ridurre le dimensioni di un tumore che si è ripresentato dopo il trattamento o che non può essere asportato perché troppo esteso al momento della prima diagnosi. L’oncologo terrà conto di diversi fattori prima di decidere se il tamoxifene rappresenti il trattamento più indicato per il vostro caso. Non è noto se il tamoxifene viene escreto nel latte materno, pertanto, le madri che allattano al seno non devono cominciare il trattamento con il farmaco.

Conclusioni: Bilancio rischi-benefici del Tamoxifene

Somministrato per via orale, il tamoxifene si trova all’interno di numerosi medicinali che, per essere dispensati, necessitano di presentazione di ricetta medica ripetibile. Tuttavia, essendo classificati come farmaci di fascia A, il loro costo può essere rimborsato dal Servizio Sanitario Nazionale (SSN), interamente o parzialmente, a seconda dei casi (può essere necessario il pagamento di un ticket). In questo terzo caso la durata di somministrazione dell’analogo è variabile, poiché il tamoxifene funziona anche senza.

Per i tumori del cavo orale manca la diagnosi precoce

Il Tamoxifene è controindicato nel corso gravidanza e durante una terapia che preveda l’assunzione di anticoagulanti. Tamoxifene è stato associato a variazioni dei livelli degli enzimi epatici e, in rari casi, a un quadro di più gravi anormalità epatiche, tra cui fegato steatosico, colestasi ed epatite. Sono stati segnalati alcuni casi di disturbi visivi tra cui rari casi di alterazioni corneali, cataratta e retinopatia.

Nelle pazienti affette da carcinoma mammario, il tamoxifene espleta la sua azione terapeutica direttamente a livello del tumore, andando ad inibire il legame dell’estrogeno con il suo recettore (esercita quindi un’azione prevalentemente antiestrogenica). Inoltre, le donne che hanno assunto tamoxifene per 10 anni presentavano minori probabilità recidiva o di sviluppare il cancro nell’altro seno, rispetto a quelle che hanno assunto tamoxifene per cinque anni. Le ricerche sul tamoxifene a basse dosi potrebbero avere importanti ricadute sulla prevenzione primaria e secondaria del tumore del seno. Tamoxifene, che viene ulteriormente metabolizzato dal CYP2D6 dando origine ad un altro metabolita attivo, l’endoxifene. Nelle pazienti con carenza dell’enzima CYP2D6 le concentrazioni di endoxifene sono all’incirca del 75% più basse che nelle pazienti con normale attività CYP2D6. La somministrazione di forti inibitori di CYP2D6 riduce i livelli dell’endoxifene circolante in misura analoga.

Le informazioni presenti nel sito devono servire a migliorare, e non a sostituire, il rapporto medico-paziente. Il tamoxifene si presenta sotto forma di compresse rivestite da 10 mg e 20 mg. È in vendita con diversi nomi commerciali, che sono spesso stampigliati sulle compresse.

Il tamoxifene è un farmaco appartenente alla classe degli antiestrogeni selettivi, utilizzato principalmente nel trattamento del carcinoma mammario. Questo farmaco agisce legandosi ai recettori degli estrogeni presenti nelle cellule tumorali, impedendo così l’azione di questi ormoni e limitando la crescita del tumore. Il tamoxifene è spesso prescritto come terapia adiuvante dopo l’intervento chirurgico per il cancro al seno, con l’obiettivo di ridurre il rischio di recidiva. Può essere utilizzato anche in prevenzione nelle donne ad alto rischio di sviluppare un tumore al seno.

Molte forme di carcinoma mammario hanno bisogno della presenza di specifici ormoni sessuali, come l’estrogeno, per crescere. Sulla superficie delle cellule tumorali sono presenti delle proteine, che si chiamano recettori, che sono sensibili alla presenza degli ormoni sessuali. In circostanze normali, quando gli ormoni sessuali sono a contatto con i recettori, attivano le cellule neoplastiche, che quindi si dividono, e il tumore cresce. Il tamoxifene, simulando l’azione dell’estrogeno, s’inserisce nei recettori, ma non è in grado di attivare le cellule neoplastiche, che quindi non si dividono. Finché il tamoxifene rimane al suo posto, gli estrogeni non hanno la possibilità di raggiungere le cellule neoplastiche, che di conseguenza crescono più lentamente o non crescono più. In primo luogo, alcune varianti genetiche possono influenzare il metabolismo del farmaco, riducendo la sua efficacia.

Il https://www.norwoodmall.co.za/dosaggio-e-corso-degli-steroidi-l-ultima-scoperta/ è un principio attivo appartenente al gruppo degli agenti antiestrogeni non steroidei che trova impiego nel trattamento di alcune forme tumorali. Il Tamoxifene è un farmaco antitumorale molto utilizzato per trattare determinate forme di tumore al seno. Il Tamoxifene è una sostanza la cui azione blocca l’effetto degli estrogeni, ormoni femminili che sono necessari ad alcuni tipi di tumore al seno affinché crescano. TAMOXIFENE AUROBINDO compresse filmate dopo somministrazione orale è rapidamente assorbito. Le concentrazioni allo stato di equilibrio (steady stateirca 300 ng/ml) vengono raggiunte dopo 4 settimane a 40 mg/die. Nel trattamento a lungo termine, gli effetti indesiderati segnalati sono meno frequenti o meno gravi rispetto a quelli osservati con androgeni ed estrogeni impiegati per il trattamento della stessa patologia.

Sviluppato oltre trent’anni fa, è oggi molto usato per il trattamento del carcinoma della mammella, femminile e maschile sia dopo l’intervento chirurgico di prima istanza, sia dopo l’eventuale recidiva. Di seguito saranno riportati solo alcuni degli effetti indesiderati che potrebbero manifestarsi con l’uso del tamoxifene. Per maggiori dettagli, leggere il foglietto illustrativo del medicinale a base di tamoxifene prescritto dal medico che si deve assumere. Durante il trattamento con tamoxifene, inoltre, è importante effettuare regolari controlli dell’apparato genitale e, in particolare, del tessuto endometriale poiché il principio attivo può causarne l’alterazione (iperplasia, formazione di polipi, carcinoma).

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